venerdì 27 Dicembre 2024

Fino al 14 aprile tamponi solo all'11,3% dei dipendenti, percentuale più bassa fra tutte le ex Asl

Il segretario Uil Fpl, Claudio Salvadori, riporta i dati del report Usl Toscana Nord Ovest: "Ben 37 risultati positivi. Ora vogliamo test a tappeto"

“Meglio tardi che mai, ci verrebbe da dire. Insomma, la Regione ha finalmente programmato una verifica a tampone di tutti i dipendenti delle Asl. Peccato che ci si arrivi al 16 di aprile, oltre un mese dopo il lockdown del paese e dall’inizio dell’emergenza anche nella nostra provincia. Ecco, fino a ieri invece abbiamo chiesto inutilmente i tamponi su tutti i lavoratori delle strutture sanitarie, i più esposti al rischio di contagio: al 14 aprile la ex Asl1 di Massa Carrara aveva la percentuale più bassa di verifiche effettuate, ben 3 punti al di sotto delle altre confluite poi nella maxi Usl Toscana nord ovest. E nonostante questo ne abbiamo trovati più che a Lucca o Pisa”. È il segretario della Uil Fpl, Claudio Salvadori, ad analizzare i numeri del report elaborato dalla stessa Usl nord ovest per il personale sottoposto a tampone fino a tutto il 14 aprile.
Un’analisi che l’azienda promette di fornire ora settimana dopo settimana ma che arriva dopo le tante richieste delle organizzazioni sindacali: “Sono numeri e percentuali che ci impongono una riflessione – prosegue Salvadori -. Mentre nelle altre ex Asl distrettuali la percentuale di tamponi si attesta attorno al 14 o 15% dei dipendenti, qui a Massa Carrara ci fermiamo all’11,3%. Su 2.608 dipendenti totali (praticamente gli stessi di Lucca) ne sono stati controllati solo 294 per un totale di 346 tamponi (qualcuno ne ha ricevuto più di uno perché magari trovato positivo). I positivi sono ben 37 e non sono pochi come sembrano: l’azienda scrive l’1,4% del totale dei lavoratori ma sono il 12,5% di tutti quelli controllati. E gli altri? Ovviamente oltre la metà (ossia 21) fanno riferimento diretto al comparto sanitario dei dipartimenti ospedalieri mentre gli altri sono distribuiti sulle altre strutture, anche territoriali. E’ inoltre un dato preoccupante perché l’emergenza non è ancora finita. E’ chiaro – conclude il segretario Uil Fpl – che servirebbero analisi su tutti i dipendenti per capire l’effettiva percentuale di contagiati mentre a oggi ci si è limitati a uno scarno 11% circa. E ribadiamo la richiesta di una fornitura continua ed efficiente dei dispositivi di protezione per tutto il personale che lavora direttamente o indirettamente per l’Asl all’interno delle sue strutture sanitarie, siano essi addetti alla pulizia, al Cup o ad altri sportelli. Di fronte alla salute non possiamo accettare che esistano ancora lavoratori di serie A o di serie B”.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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