lunedì 23 Dicembre 2024

LILT: presentato il nuovo Consiglio Direttivo Provinciale di Massa Carrara

Presentato ieri il nuovo Consiglio Direttivo Provinciale della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) di Massa Carrara presso la sede dell’associazione in via Democrazia 19 a Massa.
Il nuovo CDP con le varie caratteristiche è costituito dal dottor Pietro Bianchi, nuovo presidente, dalla dottoressa Franca Leonardi, coordinatrice delle attività di segreteria e pubbliche relazioni, dal dottor Bruno Lembi vice presidente che proseguirà nella attività di prevenzione del tumore al seno coordinando l’ambulatorio senologico supportato dal dottor Giovanni Boni, la dottoressa Chiara Catalano che seguirà l’ambulatorio urologico, il dottor Giovanni Pesenti Barili che, oltre la prevenzione dei tumori ossei, curerà il sito internet dove per statuto devono essere pubblicati i bilanci e su cui verranno inserite le varie iniziative e i documenti dell’associazione.
“Ringraziamo il CDP uscente, in particolare il dottor Carlo Ceccopieri, per il lavoro svolto in questi anni e per aver mantenuto vitale una associazione radicata ed attiva nella nostra Provincia da tanti anni, superando alcune gravi difficoltà iniziale”, spiega il nuovo Consiglio Direttivo.

L’attività della LILT è permessa grazie alla disponibilità di volontarie che si alternano nel servizio di segreteria (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12) per ricevere le chiamate, alcune inoltre assistono i medici nello svolgimento delle visite. iInoltre la giornalista Angela Maria Fruzzetti svolge le attività di comunicazione con la stampa.

La LILT ricorda tra le attività svolte le campagne “nastro Rosa“ per il tumore al seno (svolto in collaborazione con l’ASL per i soggetti che non fruiscono per età dello screening senologico) e quella “nastro Azzurro” per i tumori urologici, iniziata da circa 2 anni e inoltre quella  per la prevenzione del melanoma e della tiroide e dei tumori ossei. L’attività di questi ambulatori è resa possibile dal prezioso contributo del dottor Gattini, dottor Boni, dottor D’Alessandro, dottor Rossi e del dottor Bellini.

Per il prossimo mandato il CDP vuole realizzare e portare a termine nuovi progetti come:

la collaborazione con il centro senologico per avere a disposizione due infermiere dedicate all’insegnamento dell’autopalpazione a quella fascia di popolazione femminile fuori dagli screening istituzionali, in quanto stiamo assistendo ad un aumento di insorgenza di neoplasie mammarie in pazienti anche minori di trent’anni,
la collaborazione con la dottoressa Anna Lalli con un ambulatorio di psico oncologia che inizierà con gennaio pv con visite programmabili per il mercoledì pomeriggio,
Organizzare una sezione in Lunigiana (ricordando una precedente collaborazione della LILT con il dottor Antiga sindaco di Villafranca, ci sono già stati promettenti contatti con il sindaco di Tresana Matteo Mastrini).

Il CDP, infine, plaude al recente accordo varato dalla giunta regionale per il controllo della salute dei cittadini residenti in aree Sin-Sir della Toscana.

Uno studio epidemiologico accurato sull’incidenza delle varie patologie oncologiche, permetterebbe di capire quale sia la reale portata del problema oncologico, suddiviso per i tipi di tumore, area per area in modo da programmare una campagna di prevenzione mirata (per esempio se si dovesse riscontrare che nel comune di Massa c’è un numero di casi più elevati di tumore del colon rispetto ad altre aree della Toscana, si potrebbe avviare una campagna di sensibilizzazione e prevenzione sull’alimentazione, obesità, attività fisica, ecc.).

“Infine – affermano i vertici della LILT di Massa Carrara – vogliamo dare un messaggio di positività, per tutte quelle famiglie che stanno attraversando in questo momento di feste Natalizie questa esperienza devastante, ma che in moltissimi casi può essere superata”.

Il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2019” (Artium e Aiom), affronta la situazione generale delle patologie oncologiche, che, seppur in aumento, diventano patologie curabili e/o cronicizzabili.

Nella prefazione del rapporto curato dalla dottoressa Stefania Gori presidente dell’AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica) si legge:

“Nel volume vengono riportati i dati di incidenza di tumori (oltre 371.000 nuovi casi di tumori maligni nel 2019), di mortalità (oltre 179.000 decessi nel 2016), di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi e i dati di prevalenza.
Il tumore della mammella è la neoplasia più frequentemente diagnosticata nella popolazione italiana, seguito dal tumore del colon-retto, del polmone e della prostata.
Il tumore del polmone rappresenta ancora la causa più frequente di morte per neoplasia in Italia, seguito dal tumore del colon-retto, della mammella, del pancreas e del fegato.
Per valutare gli andamenti di incidenza e mortalità negli anni e comprendere quanto abbiano influito gli interventi sanitari (in termini di prevenzione, diagnosi e trattamento), si fa riferimento a dati standardizzati, calcolati al netto dell’invecchiamento della popolazione.
I dati relativi ai trend temporali indicano che l’incidenza dei tumori e in riduzione in entrambi i generi: calano i tumori dello stomaco e del fegato.
Negli uomini continua a diminuire l’incidenza di tumore del polmone, della prostata, del colon-retto (grazie agli effetti dello screening oncologico che permette di interrompere la sequenza adenoma-carcinoma del colon).
E anche nelle donne si assiste ad un calo dei tumori del colon-retto.
In entrambi i generi continua il trend in crescita dei tumori del pancreas, del melanoma e dei tumori della tiroide (per l’affinamento delle tecniche diagnostiche).
Nelle donne si assiste ad un aumento di incidenza del tumore della mammella, soprattutto nelle fasce d’età fuori screening e nelle aree del centro-nord per l’estensione dei programmi di screening.

I trend temporali indicano che nel periodo 2003-2014 anche la mortalità continua a diminuire in maniera significativa in entrambi i sessi come risultato di più fattori, quali la prevenzione primaria ed in particolare la lotta al tabagismo, la diffusione degli screening su base nazionale, i miglioramenti diagnostici, i progressi terapeutici (chirurgici, farmacologici, radioterapici) e l’applicazione sempre più su larga scala di una gestione multidisciplinare dei pazienti oncologici.
VIII
La sopravvivenza a 5 anni, uno dei principali outcome in campo oncologico, permette di valutare l’efficacia del sistema sanitario nei confronti della patologia tumorale ed e condizionata da due aspetti: la fase nella quale viene diagnosticata la malattia e l’efficacia delle terapie intraprese.
Complessivamente le donne hanno una sopravvivenza a 5 anni del 63%, migliore rispetto a quella degli uomini (54%), in gran parte determinata dal tumore della mammella, la neoplasia più frequente nelle donne, caratterizzata da una buona prognosi.
Le persone che si sono ammalate nel 2005-2009 hanno avuto una sopravvivenza migliore rispetto a chi si e ammalato nel quinquennio precedente sia negli uomini (54% vs 51%) sia nelle donne (63% vs 60%).
Negli uomini le sopravvivenze migliori si registrano per i tumori del testicolo, della prostata e della tiroide; nelle donne per i tumori della tiroide, della mammella e per il melanoma.
La sopravvivenza peggiore per entrambi i sessi riguarda ancora il tumore del pancreas (<10%).
Al Nord si registrano valori più elevati di sopravvivenza rispetto alle Regioni del Sud.
Le percentuali più elevate di sopravvivenza a 5 anni si registrano in Emilia-Romagna e Toscana sia negli uomini (56%) sia nelle donne (65%).

Per quanto riguarda la prevalenza sono circa 3.460.000 le persone vive nel 2019 in Italia con una pregressa diagnosi di tumore: il 30% dei prevalenti uomini ha avuto una pregressa diagnosi di carcinoma della prostata e il 44% dei prevalenti donne un carcinoma della mammella.
Questi numeri sono in continua crescita e richiedono un’attenta valutazione per l’impatto sanitario e sociale in termini di programmazione del follow-up e della riabilitazione.
Tra le novità di quest’anno l’inserimento di nuovi capitoli che riguardano gli screening implementati in Italia e il profilo di salute e i fattori di rischio delle persone ultra-69enni con pregressa diagnosi di tumore.
Il continuo aggiornamento e monitoraggio dell’epidemiologia oncologica in Italia permette di valutare l’impatto delle strategie di prevenzione dei tumori e dei sistemi diagnostico-terapeutici in Italia, nell’attesa di una completa implementazione delle Reti oncologiche Regionali. I numeri e gli andamenti della patologia neoplastica riportati in questo volume possono diventare un riferimento in sanità pubblica in merito a scelte e programmazioni future, che dovranno tener conto della necessita di investimenti importanti in termini di prevenzione primaria per poter ridurre il rischio di ammalarsi di tumore.

Il cancro è infatti la patologia cronica potenzialmente più prevenibile ed oggi anche più ‘curabile’”.

“Con questo messaggio di positività, il CDP della LILT di Massa Carrara coglie l’occasione per formulare i più sinceri auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo, in particolare a tutte le famiglie che stanno convivendo e lottando con una patologia tumorale”.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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