22 Novembre 2024, venerdì

Ancora furti ai distributori di carburante di Massa

Ancora furti negli ultimi due week end ai danni di impianti di carburante di Massa.

Una settimana fa un tentativo per fortuna andato a vuoto all’impianto Tamoil di Claudio Mannini in Via Massa Avenza; nella notte tra domenica e lunedì è stato l’impianto Italiana Petroli di Giuseppe Pieroni in Via Democrazia dove questa volta il furto è stato commesso e il gestore derubato dell’incasso notturno.

Questa volta Alessandro Pardini, presidente Toscana Nord del sindacato dei gestori Faib Confesercenti, punta il dito anche contro le compagnie proprietarie delle stazioni di servizio per i ritardi sull’adeguamento dei sistemi di sicurezza. “Bisogna precisare che tutti gli interventi all’interno di una stazione di servizio sono a carico della compagnia o del proprietario – sottolinea Pardini – ed in molti casi le compagnie sono assenti. È il caso dell’ultimo  furto in cui i ladri hanno facilmente segato la sbarra della cassaforte aprendola poi con una chiave così detta bulgara. Crediamo quindi che sia necessaria una maggiore sensibilizzazione in questo senso anche perché alcuni impianti gestiti direttamente dalle stesse compagnie hanno maggiore sicurezza. Tutti ricorderanno – insiste il presidente Faib Toscana Nord – il tentativo di furto a Montiscendi di Querceta con il self addirittura divelto con una ruspa; in quel caso la struttura era ben più solida, l’incasso non del gestore ma della compagnia non a caso. E si è visto che la tecnica necessaria è stata ben altra da parte dei malviventi. Bisogna anche dire che con tutta evidenza i sistemi di sicurezza fornite dalle compagnie ai gestori, invece, non sono più idonei”.

Il rammarico del presidente è ancora maggiore in quanto uno dei gestori vittima dell’ultimo furto era già stato visitato dai ladri un anno fa ed aveva chiesto alla compagnia di rafforzare la sicurezza del suo impianto self. “Purtroppo era già successo un anno fa – racconta proprio Giuseppe Pieroni, vittima dell’ultimo furto – e anche quella volta l’accettatore di banconote del self service era stato aperto con una chiave bulgara e l’incasso rubato. Da allora sto sollecitando la proprietà per la sostituzione della serratura con una con chiave cifrata ma senza ottenere risultati, queste sono le conseguenze”.

La conclusione amara del presidente Pardini. “Per qualche giorno sono stato fuori dall’Italia decidendo a questo punto di escludere dall’accettatore del self del mio distributore le banconote lasciandolo operativo solamente per i pagamenti elettronici. Ma è normale nel 2020 far ciò perché si ha la quasi matematica certezza che la struttura con la quale lavoriamo non è sicura e preferire perdere lavoro che subire un furto?”.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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