lunedì 23 Dicembre 2024

Smart Working: oramai lo pratica più della metà delle grandi aziende italiane

Il digitale per molte aziende italiane rappresenta ancora una novità: una novità che in certi casi può anche far paura, come avviene per ogni elemento che non si conosce fino in fondo. Eppure, sempre più imprese del nostro paese dimostrano di voler gettare il cuore oltre l’ostacolo, come testimoniano anche i dati relativi allo smart working. Nonostante alcune criticità e timori, molte aziende hanno infatti finalmente deciso di abbracciare il cambiamento, cosa che ha ovviamente attirato l’apprezzamento da parte dei lavoratori e dei dipendenti coinvolti. Si parla dunque di una reazione a catena che ha ancora una volta, portato alla luce tutti i benefici di questa soluzione.

Smart working: sorpassata la soglia del 50% delle aziende

Lo smart working sembra finalmente aver preso il volo superando per la prima volta la quota del 50% delle imprese in Italia anche tra le aziende storiche, e i dati diffusi dal report IDC non fanno altro che testimoniarlo. Secondo la ricerca in questione, infatti, ben il 55,56% delle imprese tricolori sta al momento strutturando un piano di “lavoro agile” basato sulla flessibilità degli orari, dato che fornisce un’ulteriore prova del successo di questa innovativa modalità. E l’Italia si dimostra anche uno dei Paesi più virtuosi e “smart” in Europa: il nostro 50%, infatti, si scontra con una media del 29% raccolta analizzando la situazione complessiva dei 7 maggiori paesi europei. L’Italia si porta dunque in questo caso tra le prime posizioni all’interno dell’Unione, superando lo scarto riscontrato negli ultimi anni e, attualmente, anche Spagna e Germania.

Gli smart worker in Italia

Il grado di soddisfazione dimostrato da coloro che hanno cominciato a praticare questa interessante modalità di lavoro dimostra inoltre quanto ai lavoratori del nostro paese piaccia lo smart working. D’altronde, per poter sfruttare questa opportunità basta avere una connessione Internet a casa, che per esempio Linkem rende disponibile anche per chi abita lontano dai grandi centri. Quali sono, quindi, i dati relativi agli smart workers italiani? Stando alla ricerca dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, si parla di un totale di circa 480 mila lavoratori agili, con un incremento del +20% rispetto alle precedenti rilevazioni.

Benefici dello smart working e zone d’ombra

Stando ai pareri di lavoratori e aziende, lo smart working possiede due grandi vantaggi: permette ai dipendenti di lavorare nel comfort e di godersi maggiormente la famiglia, ma al tempo stesso aumenta le performance lavorative. Sono dunque numerosi i benefici organizzativi derivanti da questa modalità, ma non mancano comunque le criticità e le zone d’ombra. In tal caso, si parla soprattutto del senso di isolamento provato dai lavoratori, se la situazione viene messa a confronto con la dinamica vita da ufficio. Anche la condivisione delle informazioni risulta un po’ ostacolata da questo sistema, così come da non sottovalutare, per tutti coloro che decidono di intraprendere questa strada, sono altri fattori negativi come le maggiori distrazioni e la difficoltà nel gestire le urgenze. Non mancano comunque, come abbiamo già visto, neanche gli aspetti positivi: tra questi, di particolare importanza risultano ad esempio una maggior responsabilizzazione dei lavoratori e la possibilità di scegliere il proprio luogo di lavoro in base alle proprie peculiari esigenze.

Per quanto sia un argomento sempre connotato da luci e ombre, lo smart working in Italia sembra essere in continua crescita e non avere nessuna intenzione di arrestarsi.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.

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