Dopo il caso delle scuole in Toscana, dove la relatrice ONU per i diritti umani nei territori palestinesi Francesca Albanese ha partecipato a degli incontri in videoconferenza, gli ispettori del Ministero dell’Istruzione e del Merito potrebbero rivolgere la loro attenzione anche verso l’Emilia Romagna: “Io credo che le ispezioni siano partite anche in questi casi”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante una visita all’Iis Paolo Frisi di Milano. Nelle scuole emiliane, “si vuole verificare se è vero, tra l’altro – ha detto Valditara a Milano – che il dirigente scolastico non era stato informato, che i genitori non erano stati in alcun modo coinvolti. Dato che i dirigenti scolastici hanno dichiarato ai giornali che è stato fatto tutto all’oscuro loro, vogliamo capire come si sono svolti i fatti”.
“Poi voglio anche sottolineare che la scuola democratica e costituzionale deve prevedere il pluralismo e non l’indottrinamento“, ha continuato il ministro, spiegando che “quindi anche qui bisognerà verificare il contenuto di questi corsi, bisognerà capire se queste lezioni hanno, come qualche giornale ha scritto, accusato il governo di essere fascista, complice di genocidio, se è vero o non è vero che sono stati invitati gli studenti a occupare le scuole. Tutto questo andrà chiarito con grande serenità, ma anche con grande determinazione e fermezza”.
“Perché, ripeto, a scuola – ha aggiunto – si va per imparare, per crescere, acquisendo lo spirito critico, acquisendo la capacità di saper leggere i fatti senza condizionamenti, senza indottrinamento e senza propaganda“. Le conseguenze delle ispezioni “le decideranno gli uffici scolastici regionali. Non sono di mia competenza. Ovviamente ci sono delle norme regionali molto chiare. Spetterà poi agli ispettori fare una relazione e agli uffici scolastici regionali – ha concluso il ministro – eventualmente avviare dei procedimenti”.
