Secondo giorno di voto per gli oltre 3 milioni di cittadini della Toscana chiamati alle urne dalle 7.00 di questa mattina alle 15.00. Dopodiché inizierà lo spoglio che ci dirà se una delle sfide più sentite di questa tornata elettorale è stata vinta da Eugenio Giani, candidato presidente e governatore uscente, rappresentante del cosiddetto campo largo, Alessandro Tomasi, candidato presidente del centrodestra, e Antonella Bundu, candidata presidente per Toscana Rossa. Se il vincitore supera il quarantacinque per cento dei voti, la sua coalizione otterrà almeno ventiquattro seggi; con il quaranta-quarantacique per cento, i seggi assegnati saranno almeno ventitré; all’opposizione saranno garantiti almeno quattordici seggi. Sono previste tre soglie di sbarramento: dieci per cento per le coalizioni, tre per cento per le liste all’interno di coalizioni e cinque per cento per le liste singole.
L’affluenza registrata alle 23.00 di ieri, domenica 12 ottobre, è del 35,7 per cento, in calo di circa dieci punti rispetto al primo giorno delle elezioni regionali del 2020 che registrava un’affluenza del 45,89 per cento. Nessuna provincia ha superato il cinquanta per cento: una soglia sfiorata solo da Firenze (49,96 per cento) e Prato (49,79 per cento). Dal 1970, in Toscana l’affluenza alle elezioni regionali è passata dal 95,9 per cento al 48,28 per cento del 2015 (dato più basso di sempre). La scarsa partecipazione al voto rende più incerto il risultato di un voto che, stando ai sondaggi, vede come favorito Eugenio Giani (la stima del 53-58 per cento). Si ricorda che in Toscana vale sia la doppia preferenza per genere (un uomo e una donna) sia il voto disgiunto – cioè si può esprimere la preferenza per un candidato votando in parallelo un’altra lista. L’affluenza registrata alle 23.00 su Massa Carrara era solo del 28,80 per cento.