domenica 22 Dicembre 2024

28 ottobre 1922 : un triste anniversario spezzino

Riportiamo una riflessione inviata gentilmente dallo scrittore Alberto Incoronato:

Quel giorno mentre il Fascismo prendeva platealmente il potere con la Marcia su Roma, alla Spezia si consumava un fatto che significò per la nostra città l’inizio di un progressivo e lento oblio di qualcosa che aveva invece un importante valore culturale. 

Quel giorno, assecondate da tutta la struttura locale dello Stato, in particolare da polizia, carabinieri e forze armate, le squadre fasciste spezzine vollero contribuire alla ‘rivoluzione’ in atto compiendo qualche omicidio, delle violenze e diverse azioni vandaliche. Tra queste ultime la peggiore fu la completa distruzione, nell’indifferenza generale, della tipografia dove si stampava il settimanale “IL LIBERTARIO”. 

Fu da allora che Spezia e gran parte degli spezzini iniziarono a dimenticare l’Anarchismo Libertario, movimento progressista, che fino a quel giorno aveva nella nostra città, con quella pubblicazione, un importante punto di riferimento nazionale e internazionale. 

Tra le carte dell’Archivio di Stato spezzino si ritrova l’elenco degli abbonati a tale pubblicazione ed è sorprendente vedere che ogni settimana le copie venivano spedite, oltre che in tutta Italia, ovunque fossero arrivati gli emigranti italiani come in vari paesi d’Europa e del Sud e del Nord America. 

anarchia anarchia | editoria | Libertario

“IL LIBERTARIO”, che era nato nel 1903 grazie a Pasquale Binazzi e Zelmira Peroni, cessò da quel giorno le pubblicazioni. 

L’Anarchismo Libertario spezzino fu cancellato prima dal regime totalitario ed in seguito dal regime democratico. Solo nel 1945, tra un regime e l’altro, il sindaco della Liberazione, Agostino Bronzi, decise di intitolare una via del centro a Binazzi, che come lui fu antifascista, senza esitazioni, fin dall’origine. Dopo questo fatto proseguì l’oblio e infatti oggi alla Spezia, tra tante lapidi e monumenti che ricordano eroi e fatti guerreschi, non abbiamo nulla che ci ricordi Pasquale, Zelmira e il Libertario, pacifici e pacifisti. 

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Considerando poi che nelle scuole (incredibile ma vero!) non viene insegnata la storia locale temo che nelle attuali generazioni ci sia una totale obliterazione dell’argomento. 

Argomento al quale mi sono appassionato durante la ricerca storica che ho poi pubblicato, in forma narrata, col titolo “Sull’omicidio in persona di Passalacqua Cesare” (copertina sotto). 

Una storia di corruzione dove Binazzi e il Libertario hanno un ruolo fondamentale nel denunciare il dramma che vide due ragazzi ventenni condannati a trenta anni per un omicidio che non avevano commesso.

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Redazione
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