Riceviamo e pubblichiamo da parte degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Carrara:
L’Accademia di Belle Arti di Carrara sta vivendo un momento di grave crisi, segnato da una disorganizzazione crescente e dal prevalere di una logica precaria che compromette il diritto allo studio degli studenti.
La chiusura improvvisa delle sedi-laboratorio, che fino agli anni scorsi erano operative e fondamentali per le attività accademiche ha causato attriti e disagi tra gli studenti che si sono ritrovati a condividere spazi totalmente insufficienti alle attività didattiche.
Alcune sedi mancano dei più elementari servizi come il riscaldamento.
Tutto ciò rappresenta un atto inaccettabile perché la direzione non ha provveduto a trovare soluzioni tempestive, lasciandoci privi degli spazi necessari per il nostro percorso formativo.
In particolare, gli studenti si chiedono perché il Comune, più volte sollecitato, non abbia mai iniziato i lavori presso le sedi della Padula NTA e di Monterosso, obblighi che rientrano nelle sue competenze.
A questa mancanza si aggiunge un’altra problematica altrettanto grave: la “sparizione” improvvisa di interi corsi di Laurea.
I docenti che fino allo scorso anno garantivano la copertura delle cattedre sembrano essere svaniti nel nulla, senza che venisse pianificata una strategia per colmare il vuoto creato.
La direzione, è più attenta a questioni di politica che alla qualità della didattica, ha lasciato che il semestre avanzasse senza fornire agli studenti informazioni chiare né soluzioni concrete, limitandosi a risposte vaghe e insoddisfacenti.
Alle richieste, legittime e motivate dal diritto allo studio sancito dalla Costituzione, ci viene risposto con sufficienza o con l’ormai consueta giustificazione: “La colpa è della gestione precedente” e “Stiamo lavorando per voi”.
Eppure, fino allo scorso anno, l’Accademia funzionava.
La didattica, un tempo fiore all’occhiello di questa istituzione, oggi è un ricordo lontano, soppiantata da mesi di immobilismo e da una evidente disorganizzazione.
Gli studenti sono stanchi di promesse vuote e di una gestione che sembra trascinare l’Accademia verso un declino inesorabile, facendola scivolare tra le ultime posizioni nel panorama delle istituzioni artistiche italiane.
È inaccettabile che gli studenti, che investono tempo, energie e risorse economiche per il loro futuro, si trovino abbandonati a loro stessi.
Si chiede con forza che vengano prese misure immediate per:
1. Riattivare le sedi e i laboratori indispensabili per il percorso accademico, iniziando i lavori necessari per restituire gli spazi adeguati.
2. Garantire una copertura stabile delle cattedre, affinché i corsi di laurea riprendano al più presto e non subiscano interruzioni assicurando la continuità didattica.
3. Rendere trasparente la gestione interna, fornendo agli studenti aggiornamenti chiari e dettagliati sui passi concreti che si intendono intraprendere per risolvere le criticità.
4. Rimettere al centro il diritto allo studio, rispettando gli impegni presi e restituendo alla didattica il ruolo centrale che le spetta.
Gli studenti sono uniti nella richiesta di un’Accademia che torni a essere un luogo di formazione, cultura e crescita, e non un simbolo di precarietà, politica e disorganizzazione.
Non smetteremo di far sentire la nostra voce finché i nostri diritti non saranno rispettati.