Negli scorsi mesi sono giunte numerose segnalazioni indirizzate a Prefettura, Regione Toscana, Provincia, Comuni, forze dell’ordine e organi di stampa che segnalavano il verificarsi di uno scempio ambientale nella zona degli Stretti di Giaredo, una porzione della Lunigiana famosa per la sua bellezza e classificata Zona Speciale di Conservazione per la sua valenza naturalistica.
Per questo i carabinieri forestali della stazione di Pontremoli, guidati dal maresciallo ordinario Chiara del Vasto, hanno effettuato ripetuti sopralluoghi nella zona per verificare se quanto segnalato corrispondesse al vero.
La località era a loro ben nota in quanto lo scorso anno avevano già effettuato un controllo sull’esecuzione dei lavori autorizzati per ripristinare la coltivazione su terreni agricoli abbandonati da decenni. Fin dai primi accertamenti, cui hanno partecipato a più riprese anche rappresentanti di altri enti e amministrazioni, non si sono evidenziate situazioni illecite.
Visto che anche di recente sono arrivate ulteriori segnalazioni, i militari hanno deciso di effettuare un ulteriore sopralluogo congiunto all’inizio di giugno, alla presenza di rappresentanti dei Comuni di Pontremoli e Zeri, dell’Unione dei Comuni della Lunigiana, del Consorzio Irriguo 1 Toscana Nord ed infine del Genio Civile della Regione Toscana.
Al termine di questa prolungata attività ispettiva si è convenuto che l’origine delle trasformazioni dell’area segnalate dai vari esposti sembra legata ad un evento naturale.
Nel corso di un evento alluvionale particolarmente intenso verificatosi lo scorso inverno la forza dell’acqua ha scalzato il piede del versante in sponda destra, caratterizzato da scarpate elevate e acclivi, causando una piccola frana che ha coinvolto il terreno e la vegetazione (alberi e arbusti) radicati su di esso. Ciò ha causato una deviazione della corrente verso la sponda sinistra, laddove il terreno è invece pianeggiante, e qui l’azione erosiva dell’acqua ha scalzato le radici delle piante radicate sull’argine, che sono a loro volta crollate nel fiume.
E’ solo a questo punto che sono intervenute le maestranze dell’azienda agricola presente in sponda sinistra che, preso atto di quanto era avvenuto e della possibilità di ulteriori danni a causa dell’ostruzione dell’alveo, sono intervenute per ripristinare il deflusso dell’acqua, asportando una parte del terreno franato ed allontanando dall’alveo i fusti, che sono stati depositati a fianco del corso d’acqua.
I militari della stazione di Pontremoli proseguiranno comunque i loro controlli sul territorio, meritevole di una particolare attenzione per le sue caratteristiche di bellezza e biodiversità, per evitarne ulteriori alterazioni.