Jacopo Ferri, capogruppo di Cara Puntremal, commenta la situazione con Gaia:
“L’Assemblea del 18/12 è senz’altro una grande occasione di svolta per Gaia che molti comuni, soci da sempre e/o enti che ne hanno dovuto subire la gestione (come Pontremoli), invocano da tempo e sulla quale hanno lavorato e stanno lavorando con serietà e realismo.
L’attuale quadro politico della nostra provincia e le posizioni assunte in merito da Massa e da Carrara, unitamente alle datate volontà di diversi altri Comuni da Tresana a Pontremoli, da Filattiera ad altri ancora, anche nella provincia di Lucca, danno al passaggio assembleare sulla trasformazione societaria un rilievo decisivo per capire, anzi per decidere, quale voglia essere davvero per i soci il futuro di questa società.
Il Comune di Pontremoli, che notoriamente e per lungimirante scelta non è ‘azionista’ dell’attuale carrozzone, tifa dunque con convinzione – con tutto l’interesse che deriva dal fatto che l’impianto normativo/regolamentere a base degli affidamenti del Servizio Idrico Integrato ha imposto la Gestione Gaia anche sul proprio territorio – affinché la fondamentale svolta ‘giuridica’ ci sia davvero e sia immediatamente accompagnata da una svolta operativa che per tanti aspetti è già possibile da un po’ ed è da troppo tempo attesa.
Non solo dunque l’avvio di un percorso che porti ad un diverso e più appropriato soggetto giuridico chiamato a gestire equamente i delicati servizi, ma fin da subito risposte anche ad esigenze pratiche che possano dimostrare la volontà di cambiamento accompagnando il cammino delle novità allo studio.
Molto in sintesi, Gaia deve tante risposte possibili ai nostri territori sulle quali, proprio per il vento di cambiamento istituzionale che si respira – rispetto al quale in diversi ci siamo impegnati in questi anni – non sono più eludibili:
1 – Assicurare un maggiore confronto con i Sindaci (soci/gestiti), attraverso più assemblee e/o riunioni ad hoc. Costituire una Commissione speciale mista (Sindaci/azienda/membri controllo analogo/ecc.) per predisporre una seria riforma del Regolamento del Servizio Idrico Integrato, del Regolamento di tutela dell’Utenza, della Carta della Qualità del Servizio Idrico Integrato, ecc.). Ci sono tanttisime cose modificabili che agevolerebbero molto l’utenza.
2 – Ridurre i costi generali del servizio al cittadino (le tragiche condizioni ed il lentissimo ammodernamento delle reti idrica e fognaria, i tempi lunghi nella gestione della manutenzione degli impianti e dei serbatoi esistenti, con conseguenze drammatiche in particolare nei periodi estivi, non giustificano il pagamento di certe bollette). I costi fissi in bolletta ed i costi di allaccio/voltura appaiono particolarmente alti i cosiddetti “costi fissi” imputati in bolletta. Si rende necessario un chiarimento circa il calcolo che determina la loro formazione, anche in raffronto con altre esperienze di gestione.
3 – Uniformare l’orario di lavoro 8/17 (i responsabili del personale della società in circa 15 anni non sono riusciti a farlo in tutte le aree di competenza, determinando notevole aumento dei costi).
4 – Ripristinare la soppressa Segreteria Tecnica di Aulla (la cui eliminazione ha causato una burocratizzazione ulteriore del sistema con firme, controfirme e passaggi di ordini e contabilità che rallentano il sistema e fanno perdere tempo alle ditte, oltre che agli addetti).
5 – Aprire gli Uffici della Lungiana come in Costa (i cittadini di tutte le aree geografiche hanno gli stessi diritti e peraltro, così facendo, si garantirebbe anche una effettiva ed equilibrata turnazione del personale di Costa e della Lunigiana).
6 – Velocizzare i pagamenti delle fatture ai fonitori/ditte (6 mesi sono troppi, le bollette la gente le paga regolarmente!) ed interrompere subito il ripristino della prassi degli acconti (vergognosa modalità di riconoscere denari dovuti a singhiozzo e con tempi biblici).
7 – Realizzare subito il telecontrollo dei serbatoi e delle reti anche in Lunigiana, almeno nei punti più importanti (come è già da tempo in costa ed in Garfagnana).
8 – Velocizzare e favorire i progetti per lo sfruttamento energetico delle risorse delle reti (lente e strabiche le iniziative in tal senso).
9 – Controllare e regimare l’utilizzo dei mezzi di rappresentanza (parrebbero in essere prassi poco corrette).
10 – Controllare e rivedere l’attribuzione dei cosiddetti “superminimi” (attualmente ai limiti dell’indecenza per alcune posizioni).
11 – Rendere trasparenti al massimo le selezioni concorsuali (fornire tutti gli atti relativi alle prove svolte in riferimento ai concorsi degli ultimi tre anni, cosa ad oggi glissata).
12 – Verificare la sussistenza in capo a tutto il personale dei titoli necessari per lo svolgimento delle funzioni attribuite.
13-Favorire i trasferimenti dei dipendenti nell’ottica dell’avvicinamento ai luoghi di residenza (per una loro migliore resa sul lavoro ed un abbattimento di costi e di difficoltà per le loro famiglie).
14 – Censire le zone sprovviste di rete di fognatura/depurazione ed applicare in via automatica il ricalcolo dei costi della bolletta per le utenze interessate, nonché i conseguenti rimborsi.
15 – Rivedere la regola dello spostamento “obbligatorio” contatori (si sono registrati nel tempo moltissimi disagi per i cittadini).
16 – Chiedere lo stato di famiglia a ciascun intestatario di utenza e:
- Applicare automaticamente le tariffe di residenzialità (quindi meno onerose) a quanti risiedono regolarmente negli immobili di cui alle utenze di riferimento (pur se non volturate).
- Applicare automaticamente le tariffe per famiglie numerose (quindi meno onerose) a quanti ne abbiano i requisiti (pur se non abbiano fatto istanza specifica).
Se è davvero l’ora della svolta, tutto questo, insieme a molte altre cose, è possibile determinarlo in tempi rapidissimi e consentirà di dare finalmente risposte ai cittadini che saranno utilissime anche alla nuova Gaia che uscirà trasformata dal procedimento giuridico che ci si augura sia avviato da domani.”