Sarà presentato sabato 19 ottobre alle ore 18 presso la Libreria Liberi Tutti della Spezia il nuovo libro di Cristina Pacinotti, Il vero senso dei suoi passi incerti, di ultimissima uscita. A presentarlo l’autrice in dialogo con il critico Davide Pugnana. Una prima occasione per scoprire un romanzo che è principio di trilogia (ancora inedita), poi lo spunto che arriva dal tema degli ecovillaggi a cui Cristina nella vita si dedica: essi sono “baluardi di resistenza comunitaria che fanno della difesa dell’ambiente la loro colorata bandiera”.
Il vero senso dei suoi passi incerti (Morellini, 2024) è la storia di un lungo viaggio alla ricerca di una nuova direzione con protagonista Maria, orfana di un senso di appartenenza, che con il figlio di quattro anni, Andrea, decide di compiere il più classico dei viaggi: quello alla volta dell’India. Siamo nel 1995, Maria ha quasi quarant’anni. La sua esplorazione dei modi di vivere altrimenti non si nutre di alcuna ideologia vecchio stampo, ma è piuttosto un cammino per un autentico cambiamento di vita che dalla ricerca di un nuovo senso personale sfocia in una possibile realizzazione collettiva.
Al ritorno, vedrà la vita di prima con occhi rinnovati. Dietro le spalle il centro sociale, dove ha speso tante notti a danzare, la casa sul fiume, gli amici, la famiglia… Davanti a sé: il giro in comunità intenzionali, dagli Elfi a Bagnaia, spirituali, da Miasto ad Ananda Assisi, fino alla totale immersione ecologista del Rainbow’s Gathering in Irlanda, fino all’incontro con gli esempi viventi e le pratiche di alternativa autentica che le faranno comprendere come ormai la “normalità” di una vita quotidiana priva di un vero senso sia per lei impraticabile.
In India, Maria ha incontrato e subito perduto l’amore. Ma la vita le fa il dono di ritrovarlo. L’incontro con Enrico fa traslare il sogno in realtà. L’amore troverà casa. Le scelte individuali e di coppia si espanderanno in un progetto rurale e comunitario. La protagonista, dopo tante affannose ricerche, riuscirà a realizzare una vita armoniosa in cui il lieto fine segnerà soprattutto un nuovo inizio. Si può raccontare la felicità? La risposta che dà questo romanzo è sì, si può e, forse, in questi tempi bui, farlo è cosa buona e giusta.