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4 Ristoranti: Luca Maffei dell'Agriturismo Montagna Verde vince la sfida e racconta come ha vissuto il programma

Ha primeggiato tra i cuochi nel programma 4 Ristoranti con Alessandro Borghese, andato in onda ieri sera su Sky Uno, Luca Maffei, 30 anni, cuoco dell’Agriturismo Montagna Verde, in gara con Silvana Bonugli del luxory resort Castello di Pontebosio a Licciana Nardi, Jonathan Muttini della Trattoria Quinta Terra e Francesca Aliboni del Ristorante Agriturismo Ca’ Vidè, entrambi a Fosdinovo.
La classifica del programma ha premiato il giovane chef dell’Apella (così si chiama la località dove si trova l’agriturismo gestito dalla famiglia Maffei), che ha vinto con 112 punti. Centoundici è stato il punteggio ricevuto da Francesca di Ca’ Vidè, seguita da Silvana del Castello di Pontebosio con 104 e Jonathan della Trattoria Quinta Terra con 102.
Una splendida vetrina per la Lunigiana, le sue eccellenze culinarie, presentate da tutti i ristoranti in gara con grande maestria. Genuinità dei prodotti e bellezza dei luoghi che ha colpito anche il conduttore, chef Alessandro Borghese che gira l’Italia alla ricerca delle migliaia di tipicità locali che contraddistinguono il Paese e che in Lunigiana era arrivato a girare i primi di dicembre del 2019.

L’Eco della Lunigiana ha incontrato Luca dopo i festeggiamenti con la famiglia e i collaboratori per la messa in onda di ieri sera.
“Arrivare al programma è stata una cosa inaspettata – racconta Luca – Quando siamo stati contattati da Sky per partecipare ero l’unico della famiglia ad essere convinto ma poi tutti mi hanno supportato. Inizialmente ho dato la disponibilità pensando che con tutti i ristoranti che ci sono sarebbe stato difficile essere scelti. Dopo alcuni passaggi con la redazione di 4 Ristoranti ho saputo di essere scelto il giovedì, mentre le riprese sarebbero iniziate il lunedì dopo. La domenica con il solo indizio di un messaggio inviato dallo staff del programma mi sono ritrovato davanti alla pieve di Sorano, senza troppe informazioni su quello che sarebbe successo, in un furgoncino dai vetri oscurati con gli altri chef e Alessandro Borghese.
Quello che ho apprezzato molto, infatti, è che tutto è stato girato senza tagli e quindi le reazioni, i dialoghi e la cucina sono stati raccontati in maniera genuina e senza troppi artifici. Non sapevo neanche chi sarebbero stati i miei ‘sfidanti’”.

Come hai scelto il menù da presentare?

“Abbiamo deciso di preparare il menù classico che avevamo comunque in quel periodo – spiega – con prodotti di stagione di dicembre come zucca e castagne. Non avremmo comunque potuto stravolgerlo per il poco preavviso, quindi il fatto di esserci presentati proprio come siamo ha pagato. Abbiamo fatto proprio quello che facciamo per le persone che vengono a mangiare da noi. Anche se devo dire che la tensione per far da mangiare per quelle 4 persone è stata più forte che prepararne per 150!”.

Il fatto di che 4 Ristoranti sia stato girato in dicembre ma messo inonda ora è una bella opportunità dopo il lockdown.

“Anche questa è stata una fortuna, perchè dopo il brutto periodo che abbiamo passato tutti e il turismo in generale forse questo è il momento migliore per far uscire questa puntata. Ora che le persone possono cominciare a muoversi possono scoprire e conoscere la Lunigiana. Penso che questa terra non abbia nulla a che invidiare a molti luoghi più blasonati e il programma lo ha mostrato in maniera stupenda. Ad esempio io penso che in una puntata il cui piatto bonus erano gli sgabei, la Lunigiana volendo avrebbe potuto avere non so quanti piatti bonus, solo per citarne alcuni i testaroli, i panigacci, la torta d’erbi e l’agnello di Zeri. Abbiamo talmente tanti prodotti e ricette tipiche che puoi trovare nei ristoranti locali che c’è solo l’imbarazzo della scelta”.

Un momento del programma in cui ti sei detto ce la posso fare?

“Io sono partito dal presupposto che il nostro lavoro lo facciamo quotidianamente e nel migliore dei modi. Come ho detto alla mia famiglia noi rimaniamo noi stessi e facciamo le nostre cose, ma partecipo per vincere, sempre con la correttezza di essere giusto con gli altri concorrenti con i quali ho avuto un ottimo rapporto e che hanno premiato il merito senza strategie. Sono persone alla mano e ristoratori che fanno questo mestiere proprio come me”.

Come è avvenuta la scoperta della vittoria?

“Come in tutto il programma anche nel momento finale non sapevamo dove stavamo andando. Sapevamo solo che saremmo andati nel ristorante del vincitore. Siamo partiti dall’Agriturismo Castel del Piano, che non dista molto da Apella, ma avremmo girato 40 minuti prima di arrivare e quindi eravamo tutti disorientati, anche se a un certo punto pensavo di riconoscere i tornanti che portano alla torre perchè conosco la strada, ma a un certo punto ho pensato che stessimo andando a Fosdinovo. Quando sono uscito da furgoncino per 10 secondi, mi guardavo intorno ed esultavo da solo perchè non mi rendevo neanche conto, tanta era la gioia di aver vinto”.

Vorresti dire qualcosa alle persone che fanno il tuo lavoro?

“Il lavoro del ristoratore è un lavoro che ti porta tanto impegno quotidiano perchè non puoi mai dire: oggi ne ho meno voglia e faccio meno, ma devi sempre essere al 100% perchè altrimenti le persone si accorgono del cambio di qualità. Devi avere tutti i giorni la stessa voglia di fare bene e ti ripaga della stanchezza e dgli sforzi quotidiani.
Farlo ora in un momento in cui devi utilizzare le mascherine e tenere i tavoli distanziati può sembrare ancora più duro. Chi fa questo lavoro però non ci pensa minimamente a mollare, magari si fanno meno persone, stando attento alle norme sanitarie contro il contagio, però chi ha la passione in questo ambito non ne può fare a meno”.

A proposito della passione Luca racconta un aneddoto.

“E’stato bellissimo conoscere Alessandro Borghese. Non mi ero informato prima su di lui, avevo solo visto qualche puntata di 4 Ristoranti. Quando in un momento di relax gli ho chiesto dove avesse studiato e mi ha risposto che tutto quello che ha imparato lo ha imparato dalle esperienze che ha fatto soprattutto all’estero nei migliori hotel del mondo, ha davvero capito che la passione e la voglia di imparare contano molto in questo lavoro. Io sono autodidatta e penso che serva tanta umiltà nel capire che non sarai mai il migliore, ma avrai sempre da migliorare. Questo l’ho capito anche da lui e dalle sue parole, che facendo questo programma sta ancora imparando dalle realtà che incontra, scoprendo i prodotti locali e come vengono preparate le ricette tipiche”.

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