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Vaccini agli anziani, facciamo il punto

Ci sono problemi nelle vaccinazioni degli ultraottantenni. È una situazione critica a livello nazionale ma ancor più regionale, dove realtà come la Toscana, la Sicilia e la Sardegna sono in netto ritardo e non è ancora chiaro quando saranno pronte per passare alle fasi successive del piano vaccinale.

Vaccinare gli anziani è molto importante, per diverse ragioni. Innanzitutto perché le persone con più di 80 anni sono quelle più a rischio di conseguenze gravi o mortali a causa della COVID-19. Secondo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità, l’età media dei pazienti deceduti positivi al coronavirus è 81 anni. E gli anziani hanno anche più probabilità di sviluppare sintomi gravi e quindi di essere ricoverati nei reparti di terapia intensiva.

– Il Post

I vaccini funzionano, i risultati delle campagne mostrano dati sicuramente incoraggianti. Gli ultimi aggiornamenti riportano l’inoculazione di 8 milioni di dosi vaccinali anti-Covid e 2,5 milioni di persone che hanno ricevuto il richiamo. Due milioni di persone sopra gli 80 anni hanno ricevuto la prima dose, il 45% del totale, e 788mila anziani hanno ricevuto entrambe le dosi.

Come è possibile notare dal grafico, la situazione della nostra regione è molto particolare. In Toscana le prenotazioni degli appuntamenti per le persone anziane vengono gestite direttamente dai medici di base, che comunicano alle famiglie il giorno e il luogo della vaccinazione. Finora questa procedura ha rallentato l’andamento della somministrazione, e le aziende sanitarie, per mantenere comunque ritmi elevati, hanno aperto ad altre categorie come gli estremamente fragili e le persone dai 76 ai 79 anni.

Molto spesso le lentezze avvenute nelle regioni sono state giustificate con la mancanza di vaccini a disposizione, i presidenti hanno dichiarato che i ritmi sono destinati a salire se la quantità di vaccini a disposizione sarà in aumento. Entro la fine della settimana verranno distribuite alle regioni 1,6 milioni di dosi: un milione di vaccini Pfizer-BioNTech, 333mila di Moderna e 279mila di AstraZeneca.

Come sappiamo le regioni hanno autonomia sanitaria, ma sia il commissario straordinario che il capo della Protezione Civile e il ministro degli Affari Regionali hanno consigliato gli enti locali a chiedere aiuto al governo nel caso fosse necessario. Sono a disposizione sia l’esercito che la protezione civili per accelerare la quantità di somministrazioni da effettuare.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.
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