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Sala della Resistenza piena per il 78° anniversario della Liberazione di Aulla

Il 24 aprile tanta gente ha affollato la sala della Resistenza, dentro il palazzo comunale, e ha partecipato alla cerimonia per il 78° anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

Lo ha fatto intonando l’inno di Mameli e Bella Ciao, la canzone simbolo della Resistenza, che ha commosso fino alle lacrime alcuni dei presenti.

Una data, quella del 24 aprile, scelta non a caso per celebrare la Liberazione

Perché Aulla non fu liberata il 25 aprile 1945, ma il giorno prima da reparti del battaglione Val di Vara della brigata Giustizia e Libertà, guidati dal comandante Daniele Bucchioni detto “Dany”, originario di Calice al Cornoviglio, uno dei protagonisti della Resistenza ligure.

Per questo legame con la Liguria, a tenere l’orazione ufficiale è stato il copresidente del Comitato Provinciale Unitario della Resistenza della Spezia, Giorgio Pagano, il quale fu sindaco di La Spezia dal 1997 al 2007.

La cerimonia di stamani si è aperta in piazza Gramsci, con la deposizione di una corona di alloro al monumento ai caduti.

Affiancato dalle autorità civili e militari, il sindaco Roberto Valettini ha reso omaggio alla corona e al monumento, ricordando i momenti dolorosi della lotta di Liberazione e il fatto che Aulla è Medaglia d’oro al merito civile.

La folla si è, quindi, spostata nella sala della Resistenza dentro il palazzo comunale, dove Valettini ha ringraziato le Forze dell’ordine e le associazioni, in particolare l’ANPI Intercomunale di Aulla, Comano, Licciana Nardi e Podenzana, l’ANMIG Aulla/Lunigiana e l’Istituto Storico della Resistenza Apuana, per la loro presenza.

Il sindaco di Aulla ha anche plaudito ai numerosi cittadini che hanno riempito la sala: “C’è un interesse vivido e significativo, la collettività ha risposto bene e di questo non possiamo che rallegrarcene”.

Poi tutti in piedi per cantare l’inno di Mameli e Bella Ciao.

La canzone simbolo della lotta partigiana è stata eseguita con la chitarra dall’artista Leonardo Rosi, che è stato aiutato a tenere il ritmo dal battimani dei presenti.

Senz’altro uno dei momenti più emozionanti e sentiti della mattinata.

Tanti gli spunti di riflessione dall’orazione ufficiale di Giorgio Pagano, il quale ha tratteggiato un excursus storico degli anni della Resistenza in Italia e nelle nostre zone, facendo notare il ruolo degli operai, dei contadini e, soprattutto, delle donne nella lotta di Liberazione.

“20 mesi di Resistenza sono ancora oggi il perno della Repubblica italiana, perché non c’è democrazia senza antifascismo”: questa una delle frasi più significative pronunciate da Pagano.

A concludere le celebrazioni è stato ancora Valettini, che ha invitato a stare dalla parte giusta, dei più deboli e della democrazia, ringraziando per la loro presenza in sala alcuni cittadini nord africani, da lui stesso invitati “per dare ancora più sostanza a quella interazione con la nostra comunità che è il sale della democrazia”.

Redazione
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