Ha vinto con 128 voti la sessantottesima edizione del Premio Bancarella Angela Marsons con “Le verità sepolte” edito da Newton Compton.
Secondo classificato con 88 voti Francesco Carofiglio con “L’estate dell’incanto”, edizioni Piemme e terzo classificato Stefano Ardito con con “Alpini. Una grande storia di guerra e di pace”, edito da Corbaccio.
La classifica dei finalisti prosegue con Desirèe Cognetti, “Una storia che parla di te” (Dea Planeta) con 73 voti, Franco Faggiani, “Il guardiano della collina dei ciliegi” (Fazi Editore), 70 voti e Piernicola Silvis, Gli illegali (Sem Libri), 39 voti.
La giuria formata da librai indipendenti ha decretato così la vittoria del thriller la cui protagonista è la detective Kim Stone, alle prese con la scoperta del rinvenimento di numerose ossa umane all’interno di uno scavo archeologico.
La serata è stata piacevolmente presentata dalla giornalista Gioia Marzocchi, che ha saputo indagare nelle storie dei sei finalisti. Come non mai una sestina accattivante con tutti gli autori che avrebbero meritato di vincere ma, come si sa, come in ogni competizione c’è sempre chi la fa da padrone ed è stato il caso di Angela Marsons, una scrittrice da 3 milioni di copie vendute in solo 3 anni di pubblicazioni. Un grande successo, ancora maggiore se contestualizzato in un momento storico dove la carta stampata fatica di più rispetto a qualche decennio fa, avendo lasciato spazio al digitale.
Un ricordo particolare di Giuseppe Benelli è andato a due personalità scomparse di recente, Roberto Gervaso, vincitore di ben due edizioni del Premio Bancarella, nel 1967 con “L’Italia dei Comuni” scritto a quattro mani con Indro Montanelli e nel 1973 con “Cagliostro” e, Luigi Spagnol, libraio ed editore, scomparso nel mese di giugno.
Sono state inoltre consegnate le Gerle d’Oro, riconoscimento riservato a chi ha votato la vita alla diffusione del libro ed alla sua storia, a Marina Rimondi, libraia di Genova, alla Pro Loco di Montereggio, paese dei Librai e infine alla scrittrice Yoko Uchida che ha avuto il coraggio e l’intuizione di tradurre e trasporre in Giapponese la storia dei librai indipendenti che con il loro peregrinare hanno portato il libro in ogni dove.
Soddisfatti della manifestazione, organizzata con non poche difficoltà, il presidente della Fondazione Città del Libro, Giovanni Tarantola, il segretario del Premio, Ignazio Landi, i Presidenti delle Associazioni dei Librai Angelo Panassi e Roberto Lazzarelli.
La Fondazione ha inviato grande ultimo ringraziamento al sindaco Lucia Baracchini e alla Pro Loco di Pontremoli per la collaborazione nella realizzazione del Premio e per l’idea di aver prodotto delle sedute per il palco, realizzate a forma di libro, sulle pagine delle quali sono stati riportati passi degli storici volumi vincitori del Premio, solo per citarne alcuni, Hemingway, Singer, Fallaci.
Vince il Premio Bancarella Sport 2020 con 136 preferenze, 8 in più del secondo classificato, Piero Trellini con “La partita. Il romanzo di Italia-Brasile” edito da Mondadori. Il libro a ricevuto il gradimento dei librai indipendenti, iscritti alle due associazioni, Unioni dei Librai Pontremolesi e delle Bancarelle, oltre a quello delle personalità dello sport e dei Panathleti chiamati ad esprimere il loro voto, in questa edizione particolare in piena era Covid. Il Notaio del Premio, Sara Rivieri, davanti ad una platea ridotta e posizionata in modalità sicura secondo le disposizioni vigenti, ma non per questo meno coinvolta ed interessata, ha letto le 194 schede, pervenute nelle ultime settimane, decretando primo classificato il volume incentrato su uno dei quarti di finale mondiali più memorabili, mai giocati dalla nazionale italiana di calcio. Al secondo posto, “Il tennis l’ha inventato il diavolo” di Adriano Panatta con Daniele Azzolini con 128 voti. Terzo, Luca Farinotti con “Volevo solo nuotare. (200.000 bracciate con Rachele Bruni)” e a seguire, Alessandro Alciato autore di “Non pettinavamo mica le bambole”, Andrea Maietti con “Gioannbrerafucarlo. Gianni Brera secondo me” e infine “Ricky Albertosi. Romanzo popolare di un portiere” scritto a più mani dagli appartenenti al Comitato Soriano e rappresentati a Pontremoli da Massimiliano Castellani.
Prima del salotto degli autori finalisti, la cerimonia di assegnazione del “Premio Bruno Raschi”, che ha impreziosito il suo albo d’oro con il nome di Beppe Conti, grande giornalista sportivo ed esperto di ciclismo. Infine, un accorato saluto è stato riservato a Franco Lauro, altro affezionato amico oltre che Grande Elettore del Premio Bancarella Sport, scomparso prematuramente nell’aprile del 2020. A presentare la serata, il direttore del Tgcom Paolo Liguori e per la prima volta, la giornalista Carolina Sardelli.
L’appuntamento è ora all’autunno con il Premio Bancarellino e Bancarella della Cucina.