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Mastrini: “Sulla banda larga gravi ritardi in Lunigiana”

“La fase pandemica che stiamo vivendo rende ancora più evidente il gap digitale di cui la Lunigiana soffre“. Così Matteo Mastrini, sindaco di Tresana e assessore alla Protezione Civile dell’Unione dei Comuni, interviene per chiedere un cambio di passo che tolga la Lunigiana dell’isolamento digitale.

“La Regione Toscana deve garantire, in tempi brevi, la realizzazione di una rete in fibra ottica per consentire a tutti i cittadini di connettersi ad alta velocità. Lo chiedono i lavoratori in smart working, gli studenti in didattica a distanza, le piccole e medie imprese, ma anche la rete dell’emergenza urgenza”.

La Strategia Italiana per la banda ultra larga, al fine di raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Europea, prevede la realizzazione di una rete in fibra ottica di proprietà pubblica che servirà ad erogare nelle aree a fallimento di mercato, le cosiddette aree bianche, servizi in banda ultralarga, a valere sulle risorse della programmazione comunitaria 2014-2020.

“Ho parlato più volte con OpenFiber e con la Regione,  cercando di sensibilizzare gli interlocutori sulla necessità di accelerare i tempi: ad Open Fiber Spa è stata affidata la concessione della costruzione, manutenzione e gestione di tale rete per 20 anni. Con l’intervento a concessione beneficeranno di una copertura con tecnologia Fiber To The Home e Fixed Wireless Access le aree a fallimento di mercato dei comuni lunigianesi (e del resto della Toscana) dove gli operatori di telecomunicazione hanno dichiarato il loro disinteresse ad investire. Adesso però servono risposte urgenti”.

Sul quadro della situazione Mastrini spiega: “Ho preso visione dello stato dell’arte che prevede,  per ogni comune, la realizzazione di un progetto esecutivo da parte di Open Fiber e poi l’invio della progettazione al Ministero per l’ordine esecuzione lavori da parte di Infratel. In Lunigiana i progetti esecutivi risultano approvati per sei comuni su quattordici, ancora da caricare per sette comuni e rifiutati in un comune. Questo significa non essere pronti neanche per il 2021 ed il permanere in queste condizioni da parte di imprese e cittadini. A nulla servono gli incontri e i tavoli tecnici se questi sono i risultati.  Occorrono volontà e percorsi rapidi proprio in considerazione dell’emergenza. Tutto questo senza dimenticare le necessità di Protezione Civile che, in un territorio problematico e fragile come la Lunigiana,  sono all’ordine del giorno”.

Redazione
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