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Jacopo Ferri: "Caos Cup: ora si paga in modo normale (finalmente), ma si fanno code indecenti"

Sono proprio un vizio ed una colpa irrinunciabili quelli dell’Azienda Asl Toscana Nord Ovest di concepire l’Ospedale di Pontremoli quale luogo in cui riuscire a creare continui disservizi. L’ultimo in ordine di tempo riguarda ancora il CUP (Centro unico di prenotazione) presso il quale i cittadini, oltre che a prenotare visite, si recano anche a pagare le prestazioni richieste/effettuate”. A dirlo in un comunicato è Jacopo Ferri, consigliere pontremolese.

“Già al centro dell’attenzione per le stravaganti modalità di pagamento a cui gli utenti erano obbligati (problema che per fortuna è stato attualmente, in gran parte, risolto) il CUP dell’Ospedale è ormai da settimane alle prese con un’altra ed ancor più seria problematica: quella delle file record alle quali sono costretti i cittadini per arrivare ad adempiere presso di esso le proprie incombenze”.

“Infatti, in attesa della riapertura dei 2 CUP che erano attivi al Distretto Socio Sanitario di via Mazzini ed alla Casa della Salute di viale Cabrini – e nonostante lo spostamento temporaneo di tutte le attività del medesimo Distretto presso l’Ospedale a causa dei lavori resisi necessari – l’Azienda non ha attrezzato adeguatamente il servizio CUP in Ospedale in modo da poter gestire correttamente flussi di persone ben superiori a quelli mediamente riscontrabili in tempi ordinari”.

“Si è assistito e si assiste così allo spettacolo di ogni giorno di trovare code incredibili sia per entrare in Ospedale, sia per accedere al CUP, condizione aggravatasi enormemente da quando è stata riattivata la possibilità di effettuare le analisi del sangue senza preventiva prenotazione (prima invece – sempre in ossequio al primato aziendale di incapacità organizzativa – era quasi impossibile prenotarle…, così come rimane quasi impossibile oggi, a causa dell’attuale sistema, prenotare altre visite ambulatoriali). Decine di persone sono state e sono quindi costrette a sostare in ordine più o meno sparso fuori e dentro l’Ospedale in una situazione che davvero ha del paradossale e dell’indecente (oltre che favorire assembramenti potenzialmente pericolosi). Senza contare che ci sono persone le quali dopo non essere riuscite a prenotare per telefono ed essersi fatta una inevitabile fila chilometrica, arrivano al CUP e si sentono dire che, a causa dei geniali sistemi aziendali, la visita non è in quel momento prenotabile…”.  

“È quindi urgente e necessario che il servizio CUP (al netto della sacrosanta stabilizzazione che meriterebbe il personale che vi opera da anni con professionalità ed abnegazione) sia immediatamente rafforzato con altro personale ed altre postazioni, almeno sino a quando non saranno riprese – si spera presto – tutte le attività (CUP compresi) presso il Distretto Socio-Sanitario di via Mazzini e la Casa della Salute di viale Cabrini.
È tanto difficile da fare? Non se lo si vuole veramente!”

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