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Inflazione: calano a picco i consumi di frutta e verdura

Siamo in un periodo storico particolarmente delicato, giunto, ironia della sorte, dopo anni di stasi e ristrettezze causate dalla pandemia. Oggi, con l’aumento dei prezzi per l’acquisto dei beni di necessità, gli italiani sembrerebbero essere scesi a compromessi con l’acquisto di frutta e verdura, come emerso dai dati registrati da Coldiretti, Filiera Italia e Unaproa. I rincari hanno colpito i consumatori, da una parte, ma anche le aziende produttrici, come nel caso della filiera agricola che ha accusato il duro colpo della riduzione dell’11% delle vendite di frutta e verdura nel 2022 rispetto all’anno precedente.

Si tratta di un dato minimo che non si registrava dall’inizio del secolo, con 2.6 miliardi di kg. Le indagini effettuate dagli enti sopracitati hanno interessato la spesa delle famiglie nel primo semestre dell’anno, in concomitanza con il vertice dell’Unione nazionale dei produttori di ortofrutta e agrumi. Si tratta di indagini dai dati preoccupanti relativi all’aumento dei costi e alla crisi dei consumi. Sono diverse, però, le aziende che si stanno mobilitando. Infatti, per contenere i costi, le aziende del settore come Imballaggi-2000, una tra le più attive nell’attuare politiche ecosostenibili, sono sempre più orientate alla realizzazione di processi di economia circolare come ad esempio il cartone ondulato rispettoso dell’ambiente.

Una soluzione decisamente efficace, sia dal punto di vista economico che ambientale che si unisce, fortunatamente, al coro di diverse realtà di settore e non solo che, a causa dell’emergenza climatica e delle delicate dinamiche economiche che il nostro paese sta attraversando, stanno puntando tutto sulla sostenibilità ambientale favorendo l’economia circolare e lo sviluppo di filiere di produzione eticamente corrette. Nelle prossime righe, però, vogliamo sensibilizzare riguardo il problema, fornendovi i dati relativi al calo delle vendite di frutta e verdura in Italia.

Calano le vendite di frutta e verdura in Italia, i dettagli della notizia

Le difficoltà economiche hanno gravato e non poco sulla spesa degli italiani che, come detto, hanno notevolmente abbassato il quantitativo di frutta e verdura nel carrello. Nella fattispecie, le persone comprano il 16% in meno di zucchine, il 12% di pomodori e il 9% delle patate. Le insalate subiscono una riduzione del 4% e le carote del 7. Per la frutta, le cose non sono diverse, con le arance calate dell’8%. I prodotti in busta sono gli unici a registrare una leggera crescita, probabilmente a causa della loro maggiore accessibilità.

Non solo le persone, però, a pagare lo scotto di questa condizione sono anche gli agricoltori, ovviamente, falcidiati da grandine e siccità e, al contempo, incapaci di coprire i costi di produzione dei raccolti a causa delle riduzioni appena citate. Tra cambiamenti climatici ed inflazione, insomma, questo settore soffre e non poco, soprattutto per quanto riguarda l’acquisto di materiali utili al commercio, come carta per bollini ed etichette, retine, buste e packaging di sorta. Anche i tempi di consegna si allungano, mentre l’impennata dei prezzi dei carburanti ha messo a dura prova in maniera collaterale il settore durante il suo picco.

Coldiretti segnala l’emergenza e chiede la mobilitazione delle istituzioni

Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, non ha potuto fare altro che chiedere a gran voce alle istituzioni di mobilitarsi al fine di abbattere i rincari riguardanti la crisi energetica, in modo da far rientrare i costi di produzione e, di conseguenza, assicurare ai consumatori dei prezzi meno ingenti per i beni di prima necessità. Il settore ortofrutticolo nazionale, del resto, è tra i più importanti e vederlo messo alle strette non fa altro che sottolineare in maniera molto marcata quanto critica la situazione relativa all’aumento dei prezzi sia effettivamente.

Diego Remaggi
Diego Remaggihttp://diegoremaggi.me
Direttore e fondatore de l'Eco della Lunigiana. Scrivo di Geopolitica su Medium, Stati Generali e Substack.
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