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Gozi a Pontremoli: "Europa significa opportunità, ma ora la politica deve farsi in modo transnazionale"

Bella serata, quella di ieri, in cui a Pontremoli si è parlato di Europa alla presenza dell’onorevole Sandro Gozi (PD), candidato alla presidenza dei federalisti europei. Un appuntamento organizzato dal gruppo Praticamente democratici che ha voluto porre l’accento sulle crisi che hanno colpito l’Ue, che servono però a rafforzare l’Europa stessa, nella continua ricerca di soluzioni.
“La mia esperienza in Europa è positiva e convinta, ho fatto quello che ho scelto di fare e l’Europa ha moltiplicato le mie possibilità – ha esordito Gozi -. So quanto sia difficile capire quale percorso intraprendere, io ero partito per fare l’avvocato ma la mia natura era diversa. L’Europa è una guida, un’opportunità, un’alleata, molto più grande della stessa politica, per questo io mi batto e mi batterò perché continui ad essere moltiplicatrice di opportunità per tutti”.
Ma quali sono i problemi che hanno portato molti ad avere delle posizioni di scetticismo nei confronti dell’Europa?
“Attualmente c’è molta confusione. Ci sono due aspetti che hanno portato ad una cosiddetta delusione per come sono state affrontate due crisi differenti. Una è quella finanziaria, nei confronti della quale non si doveva lavorare solo sulla stabilità e l’altra è la crisi migratoria, materia su cui ci si aspettava una solidarietà più concreta da parte degli altri paesi dell’Unione. Questi sono due punti importanti che rivelano la necessità di rifondare l’Unione Europea”, afferma l’ex sottosegretario.
“Oggi l’Europa continua ad essere un moltiplicatore di opportunità per tutti, essere cittadini europei oggi è un vantaggio, significa avere la libertà. Il nazionalismo per questo continente invece ha sempre significato una sola cosa: guerra. Per il futuro – sottolinea Gozi con convinzione -, dobbiamo essere in grado di costruire una struttura transnazionale, e la politica deve farsene carico deve crescere sotto questo auspicio, se così non accade, allora possiamo dire di avere un problema”.
“Le elezioni europee 2019 rispondono all’iniziativa di Altiero Spinelli, questa volta ognuno di noi parlerà di Europa e di come la vorrebbe, per la prima volta ci sarà un vero dibattito. Essendo cambiato il mondo non si più rimanere nelle categorie politiche del ‘900, occorre, nel nostro caso – conclude l’ex sottosegretario -, una nuova alleanza dei progressisti europei”.

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