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Luoghi Insoliti, la mostra dedicata all’attività di Erminio Tansini

Luoghi insoliti è il titolo della mostra multimediale dedicata all’attività artistica di Erminio Tansini.

Visitabile fino al 19 settembre, l’esposizione presenta un itinerario di immagini e sensazioni create attraverso un inconsueto connubio di fotografia e scultura.

Gli scatti sono quelli eseguiti sui set della rassegna «Forme sfuggenti», che scenarizza e ritrae le opere lignee di Tansini presso siti archeologici, scogliere, castelli, paesaggi montani, radure boschive, corsi e specchi d’acqua in Italia, Svizzera, Francia, Monaco e Austria.

Protagoniste dell’iniziativa sono le opere che l’autore realizza con ceppi, radici, rami e tronchi rinvenuti sulle spiagge e lungo i torrenti dell’Appennino settentrionale (in particolare, Levante ligure e valli della Magra, del Taro e della Trebbia).

Il carattere scarno ma essenziale dei lavori tansiniani deve molto alla naturalità della materia che li compone: legno all’apparenza inutilizzabile perché corroso dalle intemperie e levigato dall’acqua e dalle rocce.

Proprio il recupero e la rigenerazione sono temi che accomunano la creatività di Erminio Tansini, la serie «Forme sfuggenti» e la mostra Luoghi insoliti.

Infatti, il mondo che ruota attorno alle sculture tansiniane è in continuo divenire: si trasformano i materiali (risanati dall’autore e donati a una nuova “vita” artistica) ma anche la percezione delle opere stesse.

I chiaroscuri, gli intrecci e le sagome che Tansini predispone generano profili variamente riconoscibili, giocati sulla pareidolia, cangianti secondo il punto di vista e la sensibilità dell’osservatore.

Su questo stesso fil rouge della rigenerazione si muovono anche gli shooting fotografici di «Forme sfuggenti», le cui location sono poco utilizzabili per i tradizionali eventi culturali ed espositivi.

La rassegna non solo recupera questi ambienti allo spazio artistico ma ne propone anche una particolare visuale. Grazie a giochi di sovrapposizioni, luci e prospettive le inquadrature fanno interagire tra loro architetture, natura e soggetti scultorei: si creano così scene surreali, oniriche e fantastiche, fissate tramite l’obiettivo della fotocamera.

La serie è iniziata nel 2018: l’anno successivo alla partecipazione di Erminio Tansini alla Biennale di Venezia, che ha segnato il debutto espositivo delle sue sculture in legno. Pur avendole realizzate fin dai primi anni ’90 (spesso, come modelli destinati alle fusioni in bronzo), l’artista per molto tempo non le ha presentate nelle proprie mostre, ritenendole un fatto intimo.

Fra Riviera ligure e Lunigiana «Forme sfuggenti» ha fatto tappa Vernazza, Sestri Levante, Sarzana, Riomaggiore, Portofino, Porto Venere, Pontremoli, Monterosso al Mare, Moneglia, Massa, Levanto, La Spezia, Filattiera, Bonassola e Aulla.

Aperta lo scorso 27 agosto, la mostra Luoghi insoliti è curata da Davide, che è anche ideatore e direttore di «Forme sfuggenti». La maggior parte degli scritti critici a supporto del percorso espositivo è di Dragana Kostić.

L’evento è la settima tappa della serie di mostre fotografiche «Chimere».

Allestita materialmente presso il laboratorio di Erminio Tansini, l’esposizione è accessibile anche online sul sito www.inarce.com.

Informazioni: Facebook wwwinarcecom, Web www.inarce.com/it/eventi/luoghi-insoliti-mostra.html

Immagine: Forme sfuggenti #33 – Baia di Vernazza (Davide Tansini, 2018)

Redazione
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