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Cosimo Ferri: "Tutelare la libertà di culto e rispettare il concordato tra Italia e Vaticano e Costituzione"

“La libertà di culto va tutelata e difesa. La decisione di Conte ed il contenuto del dpcm del 26 aprile 2020 sono, sotto questo profilo, incomprensibili e contraddittori. Da una parte si apre alla partecipazione ai funerali, dall’altra si mantiene il divieto a partecipare alla Santa Messa. Sono d’accordo con l’appello della CEI e di molti sacerdoti. Non è accettabile una limitazione del genere. Se i cittadini, come giusto, possono stare in coda fuori da diversi esercizi commerciali, devono poter anche frequentare luoghi e funzioni di culto. Ovviamente, sempre in sicurezza e nel rispetto dei protocolli sanitari (distanze, mascherine, sanificazione)”, a dirlo è il deputato lunigianese Cosimo Ferri.
“La Conferenza Episcopale aveva dato ampia disponibilità a stipulare protocolli sanitari, a garantire la tutela della salute sia per chi officia la Santa Messa sia per chi vi partecipa, ma ha trovato un muro. Le ministre Bellanova e Bonetti hanno richiesto espressamente al Premier di eliminare questo divieto, ma la risposta è stata negativa. Il problema è serio, non solo perché si viola con un dpcm il Concordato stipulato tra lo Stato Italiano e il Vaticano, ma anche perché si incide su principi costituzionali. Tutto questo senza una logica ragione alla luce di altre decisioni già operative, nonché delle novità previste. Quasi vi fosse una presa di posizione meramente ideologica”.
“È un momento di difficoltà per il Paese, la stragrande maggioranza delle persone ha osservato con rigore, in silenzio, con dignità e responsabilità fini d ora tutte le prescrizioni, per rispetto innanzitutto dei malati Covid 19 e poi di medici, infermieri e volontari impegnati in prima linea – prosegue Ferri. Nel momento in cui si programma una ripartenza cauta e ragionata vanno però trovate soluzioni realmente equilibrate nel garantire sia la tutela della salute che la libertà e la pratica religiosa.  Nelle nostre bellissime Chiese del resto è facile garantire le distanze e trovare le soluzioni per garantire sicurezza.
Non si può dunque capire né tantomeno condividere questa decisione di Conte ed anzi ritengo che il Presidente del Consiglio debba rivederla subito, riparando ad un grave errore che, per come è maturato e per le conseguenze che ha determinato, ha creato una giustificata e diffusa delusione in moltissimi italiani”.

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